Francesco Cappello PDF Stampa E-mail

CONVERSIONE DI UN DETENUTO

 

Mi chiamo Francesco Cappello, sono nato a San Giuseppe Iato (PA) il 3 aprile del 1958. Mi sono trasferito a Palermo all’età di 5 anni.

Ho vissuto quasi sempre con mia madre, perché mio padre lavorava a Zurigo e ci vedevamo solo due volte l’anno.

I miei fratelli si curavano di me, lavoravano e pensavano solo a gestire la loro vita.

Sono cresciuto in un quartiere malfamato di Palermo e con il passare del tempo, facevo solo amicizie sbagliate, ma non davo la colpa a loro, perché a me piaceva quello stile di vita in cui si potevano avere “soldi facili” rubacchiando qua e là.

Anche se erano esperienze negative, io mi sentivo comunque realizzato.

Per qualche tempo mi sono allontanato da queste persone, provando a svolgere alcuni lavori onesti, ma questo non è durato a lungo in quanto non ottenevo soldi facili lavorando, per cui mi sono licenziato tornando alla vecchia vita.

Nel 1978 mi sposai con Anna, dalla quale ho avuto due figli: Vincenzo e Salvatore.

Nei primi anni tutto procedeva bene, mi ero anche messo a lavorare in un ristorante, poi ho intrapreso molti altri lavori, ma non essendo mai abbastanza soddisfatto, ho voluto approcciare con la droga.

Iniziai cosi a fumare i primi spinelli, cominciando ad allontanarmi sempre di più dalla famiglia.

Non essendo ancora soddisfatto cominciai a “sniffare” cocaina e questo durò per molti anni.

Era come un abisso che chiamava un altro abisso e cosi cominciai a “bucarmi”… fino al punto che l’unica donna  che amavo si chiamava “eroina”, era diventata la mia amante, non riuscivo a farne a meno.

Questo è stato solo l’inizio del mio calvario. Ovviamente per procurarmi le “dosi” la soluzione era quella di andare a rubare e come conseguenza il carcere e la separazione definiti vada mia moglie.

Per fortuna ho interrotto la mia tossicodipendenza nel 1999, ma ormai avevo perso la mia famiglia.

Sono stato per un po’ di tempo con i miei genitori, ma questo è durato poco e quindi ripresi a drogarmi e a commettere reati, i miei genitori mi buttarono fuori casa, per cui si riaprirono per me le porte del carcere.

Fui condannato a 4 anni e 2 mesi. Da Palermo fui trasferito in Agrigento nel carcere “Petrusa”.

I primi tempi furono molto duri in quanto solo ed abbandonato da tutti, senza un soldo in tasca con tutte le ristrettezze che ne conseguono.

Un giorno qualcuno mi parlò di Gesù e della Parola di Dio, dicendomi anche che se io avessi voluto, avrei potuto ricevere assistenza Spirituale da un pastore evangelico che teneva riunioni settimanali in questa struttura carceraria.

Iniziai ad avere contatti con il pastore Francesco Genova e notai che l’evangelo mi attirava sempre di più.

Fui incoraggiato a leggere la Parola di Dio dalla quale ricevevo forza per un cammino nuovo verso la conoscenza della persona di Gesù Cristo.

Sono ormai 2 anni che ho accettato Gesù come personale Salvatore della mia vita ed è maturato in me il desiderio di essere battezzato in acqua in obbedienza al comandamento dei Dio.

Ho anche conosciuto tramite contatti epistolari, un membro della chiesa di cui il pastore Genova è il responsabile.

Anche da lui ricevo consigli utili per procedere in questo cammino di fede e continuare in questo meraviglioso “cambiamento”.

Ringrazio il Signore per queste persone che Lui ha inviato sulla mia strada, le quali mi hanno aiutato a crescere nella grazia di Dio, avendo ricevuto il perdono dei miei peccati e continuando a santificarmi sempre di più.

Il Signore sta pian piano cancellando le tracce della mia sofferenza, le ferite causate dalla solitudine che mi costringeva a dormire sulle panchine, non avendo un fissa dimora.

Grazie a Dio questa ormai è acqua passata, come dice l’apostolo Paolo nella parola di Dio:

Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura e le cose vecchie sono passate, ecco sono diventate nuove” (2 Cor. 5:17). Dio vi possa benedire!

Francesco Cappello

Ultimo aggiornamento Venerdì 13 Agosto 2010 10:13